“Foresta nera” di Sara Micheli

Dopo la conflagrazione mi ritrovo non a pezzi non a detriti ma proprio polverizzata. Una sottile impalpabile polvere di cacao. In questa nuova forma mi amalgamo all’albume montato a neve alla farina setacciata all’amido di mais al lievito allo zucchero e, lavorata, tutta la massa si fa liscia e priva di grumi. Infornata assumo una consistenza ancora diversa. Ora sono soffice ed elastica e posso essere tagliata a strati senza provare dolore. Suddivisa, resto sempre io: sul mio ventre aperto sento il peso occasionale delle ciliegie sotto spirito, e sopra ogni cosa un ampio abbraccio di panna o crema chantilly; con la seconda parte di me ricopro dolcemente il tutto. Ripetere l’operazione fino alla fine e alla fine porre, in cima, un singolo ricciolo di cioccolato, accartocciato in se stesso come sopra un marciapiede esploso, che singhiozza e annaspa e gli dici dai, assaggia la foresta nera, che poi passa.

Sara Micheli

Battute: 915

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