Dal muretto, racconta l’uomo ansimando, un gabbiano si è lanciato in picchiata verso il cane. Se non fosse stato per me, dice, quella bestiaccia se lo sarebbe portato via.
La moglie dell’uomo rabbrividisce all’idea. È corsa fuori appena ha sentito quello strano lamento provenire dal suo cane e ora, il grembiule mezzo slacciato che le pende lungo un fianco, fissa sgomenta il marito che – davanti alla bocca del forno dove arde un bel fuoco – le racconta cos’è accaduto.
L’uomo si stringe al petto con entrambe le mani il bastardino tremante; da quando è comparsa la moglie – quando il cane ha cominciato a guaire è sbucata di colpo dalla porta che dalla cucina dà in giardino – se lo è stretto sempre di più addosso, con un movimento impercettibile, come la lenta ritirata di una marea; e spera che lei gli abbia creduto.
Fonte: UN RAPACE HA CERCATO DI RAPIRE IL MIO CANE IN GIARDINO. È SALVO GRAZIE A MIO MARITO.
Gianpiero Distratis
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