“Per fortuna che c’è il coltello” di Andrea Storti

Se ne accorse andando verso il bagno. Era da venti minuti che sentiva l’acqua scorrere e i suoi bambini urlare come bestie, e lei era pronta a far esplodere le sue grida più rabbiose, ma poi lo vide e si scordò di tutto il resto. Spuntava da un listello del parquet della sua camera da letto. Era ancora tutto verde, con un gambo grosso e scuro. A fatica, riuscì a reprimere un conato di vomito.
Tornò sui suoi passi e prese un bel coltello da carne, poi si affrettò verso la stanza. S’inginocchiò per terra e si accanì contro quella cosa che, però, non voleva saperne di venir via. Era ben piantata e con la scorza parecchio dura.
Dovette essersi agitata più del dovuto perché a un certo punto arrivarono i suoi figli a vedere cosa stesse succedendo.
“Mamma, che fai?”
“Cos’è, mamma?”
“È un cavolo e sto cercando di estirparlo.”
“Ma, mamma! Sotto i cavoli nascono i bambini!”
“Appunto.” Sussurrò la madre, riuscendo finalmente nel suo intento.

Andra Storti

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