“7 interazioni con animali” di Edoardo Rubatto

1.

Lancio le pietre nel lago il più lontano possibile. Alcuni germani reali si avvicinano lentamente sperando che abbia con me del pane o delle sigarette. Il gioco diventa lanciare le pietre nel lago il più vicino possibile ai germani reali, ma senza prenderli. Ne colpisco uno per sbaglio. Lui s’impenna agitando le ali sul pelo dell’acqua, ma sembra non essersi fatto niente. Per farmi perdonare gli lascio una sigaretta sulla riva. Mi apposto dietro un cespuglio per osservare da vicino il suo comportamento. Lui afferra la sigaretta con il becco e la fa roteare in aria cercando di pinzarla dietro l’orecchio destro. La sigaretta purtroppo cade in acqua per via dei limiti anatomici di questi bellissimi uccelli della famiglia degli anatidae.

2.

Al bar del Marietto conosco un uomo – non ha voluto dirmi il nome – che mi presta un paio d’ore il suo allevamento di conigli per giocare. Porto con me alcune palline colorate e le scarpe da running. Scopro che i conigli non amano essere rincorsi, né costretti ad assumere posizioni ridicole. Anzi, appaiono piuttosto risoluti nel loro perenne stato di terrore. Si lasciano accarezzare per brevissimi intervalli di tempo (2 secondi), ma una volta somministrati 0.7 grammi di Serosan tramite collirio le tempistiche si allungano (3.25 minuti). Per pura compassione gioco a dadi con una coppia di conigli marroni che ha assunto una dose eccessiva di Serosan, ma mi stufo perché non sembrano capire il significato dei numeri. Quando l’uomo torna a casa i conigli hanno ancora le pupille molto dilatate. Mi chiede venti euro e, se possibile, di non farmi vedere mai più.

3.

Durante un soggiorno in Laos, nel dehor di un ristorante italiano in cui venni trascinato a forza da Margherita, scoprii che anche certe scimmie locali – nello specifico il macaca fascicularis detto anche macaco cinomolgo o macaco di Giava o macaco di Buffon – non conoscono la differenza tra pizza capricciosa e pizza quattro stagioni. Infatti, sia la mia pizza (capricciosa) che la pizza di Margherita (quattro stagioni), a mio parere indistinguibili, vennero rubate da due esemplari di macaca fascicularis particolarmente scaltri/e.

Realizzai di questo particolare limite interpretativo delle scimmie quando il gestore, mortificato, ci riferì che di solito rubano solo pizze di tipo “quattro stagioni”.

4.

Ho seguito una zanzara in camera da letto per due giorni. Dopo qualche ora l’ho colorata con una bomboletta gialla perché avevo paura di perderla di vista (era molto piccola). A giudicare dalle sue traiettorie casuali e non ricorsive ho la sensazione che le zanzare non abbiano altri obiettivi se non quello di punzecchiare il primo mammifero che gli capita a tiro. Purtroppo ho il dubbio che la vernice gialla abbia in qualche modo alterato i risultati della ricerca, che a questo punto mi chiedo se sia così rappresentativa.

5.

Torno a casa sbuffando quando vedo un tasso che costeggia un muro di pietra. Mi avvicino con la macchina. La sua prima mossa è quella di pietrificarsi, generando uno stallo piuttosto seccante che dopo pochi secondi interrompo con un poderoso “Hey!”. Quindi inizia ad affannarsi avanti e indietro lungo il muro di pietra, in balia del destino. Mezz’ora dopo me ne vado perché mi viene sonno.

Non è stato facile interpretare il suo stato d’animo. Se soltanto avesse pianto l’avrei lasciato in pace molto prima. Non capisco l’ostinazione di certi mustelidi che pur di non lasciar trasparire le loro emozioni restano imprigionati in situazioni davvero kafkiane.

6.

Ho fatto ascoltare della musica a un asino per tutto il pomeriggio, questo è il resoconto:

Bono Vox non piaciuto (scuote la testa e nitrisce)

Canti popolari della Sardegna Occidentale indifferente

Luca Carboni indifferente ma “Farfallina” piaciuta

Brian Eno dipende dal periodo: cose ambient tipo “Evening Star” con Robert Fripp piaciuto, mentre “Here Come the Warm Jets” non piaciuto per niente (scuote la testa più volte)

Fela Kuti non capisco se scalcia perché vuole ballare, perché non gli piace, o perché gli danno fastidio le cuffie

Pearl Jam/Eddie Vedder sicuramente non piaciuto (scalcia cercando di prendermi)

Low piaciuti, soprattutto le prime cose

Bruce Springsteen non piaciuto (vomita il fieno durante “Born to Run”)

Lucio Dalla indifferente

Tedua molto piaciuto

Autechre non capisce (si guarda intorno)

7.

Mentre passeggiavo da Arcaplanet confrontando i prezzi delle lettiere agglomeranti, ho scoperto grazie a un dialogo tra due signore amanti degli animali che il cane della prateria non è un cane, bensì una specie di marmotta. Una di loro ne aveva ordinato uno su internet per sbaglio e alla fine si è presa il vaiolo. Adesso è viva per miracolo. Una volta guarita ha recapitato un’intera famiglia di cani della prateria (compreso il suo) a un acerrimo nemico – tale Eugenio – nascondendo gli esemplari in un grande contenitore di legno a forma di cane pastore. Non so che cosa abbia spinto Eugenio ad accettare il regalo, ma pare che adesso in casa si siano presi tutti il vaiolo.

Edoardo Rubatto

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