Stanotte ho sognato di girovagare in uno store della Mondadori. Avevo la vista leggermente annebbiata come mi capita spesso nei sogni, ma nella zona centrale del negozio – dalla quale i diversi reparti si diramavano – mi era sembrato di intravedere un volto famigliare. Mi sono avvicinato maggiormente a quella sagoma: ora mi trovavo a un metro da essa. Guardava da una parte all’altra in modo frenetico, come se l’indecisione su quale scaffale consultare la stesse ponendo in seria difficoltà psicologica. – Sofi! – ho esclamato con voce giuliva. – Oh Domé – anche lei non aveva un tono diverso dal mio. Sofia è stata la ragazza per la quale ho sprecato più bava durante gli anni liceali, mi sarei fatto tagliare una mano per strizzarle una tetta con l’altra. A sedici anni questo è più o meno il significato dell’amore. Mentre ci stavamo salutando con il classico protocollo guancia-guancia destra, guancia-guancia sinistra. Senza alcuna frase preliminare – del tipo “come stai?” o “è un sacco che non ci vediamo” ecc. – le ho chiesto che cosa stesse facendo lì. Ci lavora come commessa, mi ha risposto. Un colpo al cuore. Ho sentito un fuoco di rabbia penetrare in ogni singola vena, arteria, cellula del mio corpo, le avrei voluto spaccare il naso a testate a quella stronza. Sono mesi che giro tutta Roma in macchina come un coglione in cerca di una libreria del cazzo che mi faccia fare un tirocinio (anche non pagato) e lei, brutta merda, se ne sta lì che finge di impegnarsi mentre sistema le copie dell’ultimo di Recalcati? Ora che ci penso, forse mi stava sul cazzo. Dal nulla è apparsa un’altra tizia che stava in classe con me al liceo e con una certa leziosità mi ha spiegato che Sofia si è iscritta a una piattaforma online – qualcosa della regione o dell’Unione Europea, roba così – che aiuta i giovani a trovare lavoro. Una di quelle cose che si chiamano con acronimi tipo MIBACT, URP. Secchi. Netti. Come se volessero dirti che, cazzo, loro sono proprio decisi a darti delle opportunità. Mi hanno consigliato di iscrivermi il prima possibile perché ci sono un sacco di annunci interessanti.
Ho sempre ammirato gli uomini che sono sempre e solo a caccia di una scopata, mi fa credere che non abbiano altro di cui preoccuparsi. Per quanto mi riguarda, la vista di Sofia che al posto mio discuteva di quanto fosse “particolare” Banana Yoshimoto è bastata a farmi perdere definitivamente la voglia – anche lontanissima – di toccarle le tette.
Domenico Dolcetti