Oggi sono proprio in versione casalinga modello. Ho perfino lavato le tende. Le sento frullare dentro la lavatrice. Un guazzabuglio di pensieri sporchi. Dopo mezz’ora sono stese con cura e allineate sul filo.
Il bagliore della luce mi spinge davanti alla finestra nuda.
Sento una spada che punge la mia pelle. L’albero del vicino quasi mi entra in casa. Porca miseria, anche quest’anno non ha potato le piante.
Ehi» esclamo stizzita, «Vacci piano!».
Il vicino si affaccia al davanzale e mi fa un cenno di saluto.
Gli indico i rami impertinenti, ma lui fa finta di niente. Vedo che in testa ha un paio di corna enormi. Mi osserva con sguardo languido da minotauro poi scompare dietro una coltre di tristezza.
Osservo una nuvola a forma di cane che corre verso di me. Comincio a sentire che mi lecca la faccia ma purtroppo non ho niente da offrire. Ho finito anche il pollo allo spiedo che mi hanno rifilato alla Coop ieri sera. Portava sopra la scritta “Sconto 50%”. Valeva la pena.
È ora di raccogliere le tende asciutte. Guardo la loro consistenza leggera di cose inutili. Le carico in macchina, mi fermo al primo cassonetto dell’immondizia e le caccio via.
Simona Franchini
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