Racconto: “Fino a dieci” di Andrea Cardoni

Io non ciò paura. Io devo pensare a una cosa bella. Io ciò il fastidio. Sono le punture che fanno il fastidio. Anzi è il fastidio di avere fastidio delle punture. E comunque la paura non c’entra niente.

Frugapani dice che sei tu su un letto con le ruote e entri dentro a questa stanza operatoria, che hai addosso solo le mutande e poi ti fanno salire su un tavolo di acciaio, Frugapani dice che è pure freddo, e poi si avvicinano tutti i dottori e loro indossano le cuffiette con i disegni e i colori un po’ strani. Dice ci sono quelli con addosso le cuffiette dei Simpson, e altri con le cuffiette coi fiori. Poi ci stanno quelli con le cuffiette coi pescetti. Queste cose me le ha dette Frugapani e Frugapani dice pure che se le cuffiette non sono colorate i dottori non se le mettono.

Però non è la paura, è il fastidio dell’ago quando devono togliere un po’ il sangue. E poi se  la puntura te fanno sul culo non sai mai quando inizia perché la puntura non la vedi arrivare  e quindi non sai nemmeno quand’è che levano l’ago e quindi se non sai quando inizia allora non sai nemmeno quando finisce.

A me mi devono fare quella puntura che dicono che la fanno perché così dormi così poi loro fanno più tranquilli le cose loro. E la puntura te la fanno questi con i pescetti colorati sulle cuffiette, come dice Frugapani.

Prima della puntura ti puntano addosso una luce tutta bianca e mentre altri dottori iniziano a prendere gli attrezzi, ne viene uno particolare che dice che “adesso” ti fa la nestesia e la nestesia è tipo una puntura che tu poi muori e serve ai dottori che la fanno per fare le cose che però se tu sei sveglio poi muori davvero e allora è meglio morire di nestesia. E comunque tu sei lì perché non è che prima stavi tanto bene e poi sei mezzo nudo su una cosa di lamiera fredda, dice Frugapani, con la luce bianca tutta addosso, con un sacco di medici e cuffiette che si muovono per la stanza con le ciabatte colorate, e uno, il dottore che ha in mano una siringa lunghissima e che è quello che indossa la cuffietta con i disegni più strani di tutte le cuffiette che sono in quella stanza, si avvicina per farti la puntura e dice: “Adesso pensa a una cosa bella”.

E Frugapani dice così perché dicono che quando ti addormentano con questa nestesia se pensi a una cosa bella, poi quando ti risvegli, ti svegli con quella cosa bella in mente che avevi pensato appena prima che tu dormivi e però non è come quando dormi, perché mentre dormi appena senti qualche rumore, tipo di papà che ha le preoccupazioni mentre, tu ti svegli e ti svegli pure quando ti pungono le zanzare, e allora perché non ti svegli mentre stai lì che chissà che fanno i dottori con gli attrezzi loro? Allora vuol dire che in quel momento, con la nestesia sei veramente morto. Io devo pensare a una cosa bella.

Frugapani dice che non fai nemmeno in tempo a pensare a una di queste cose belle che il dottore con la cuffietta con i disegni strani già t’ha fatto la puntura con dentro la nestesia e ti dice: “Adesso conta fino a dieci”.

Tutti quelli che hanno fatto questa nestesia mi hanno detto che nessuno di loro si ricorda di essere riuscito a contare fino a dieci. Vantaggioli, che lo ha fatto prima di Frugapani ha contato fino al quattro. Io devo pensar a una cosa bella. Frugapani m’ha detto che è arrivato a contare fino a sei e dice che a quel punto pure i dottori si sono stupiti, si sono guardati tra loro, si sono tolti la cuffietta colorata in forma di rispetto e poi dice che sul suo sei ci hanno scritto degli articoli scientifici su internet dal titolo: “Frugapani: il bambino che contò fino a sei. Il web si commuove” e che poi quando si è risvegliato tutti i medici gli hanno fatto una festa e tutti quelli che erano in sala operatoria gli hanno regalato le oro cuffiette colorate, pure quella dei Simpson. Frugapani ogni tanto se la mette mentre fa i compiti perché dice che se studia con quella cuffietta poi farà pure lui il lavoro del nestesista che fa le punture.

Io adesso devo pensare a una cosa bella. Io sarà sette la cosa bella che voglio pensare prima che quello con la cuffietta mi fa la puntura. A me i Simpson non mi piacciono.

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