
Sono Adalberto, ho quarantasei anni, un neo sul labbro superiore e vendo giocattoli rotti.
Già belli rotti, che tanto i bimbi non è che capiscano molto quando un giocattolo è rotto o funzionante. Se a Big Jim gli manca un braccio mica se ne accorgono. Ci stanno i Gormiti, Ben Ten (o Ben-Dieci come dicono a Napoli), i mostri della Pixar e non può starci pure Big Jim senza braccio? Magari lo fai diventare reduce della guerra al terrorismo. Vendo pure le braccia singole, le mani, le gambe senza piede e dico ai bimbi che sono i kamikaze dopo il botto. Sono giocattoli!
Tu, genitore dai al tuo pargolo un bel Big Jim senza braccio, menomato, monobraccia, e il pargolo si divertirà lo stesso. Fidati di me. Anni e anni di esperienza nel settore dei giocattoli monchi.
Il tuo bimbo, la prima volta che vede il nostro Ken al quale hanno amputato la gamba per colpa di una mina antiuomo, non è che pensa: — Ma gli manca una gamba! Non lo voglio! —, quello il bimbetto ci gioca lo stesso. Vede la fasciatura creata ad hoc dai nostri creativi e si diverte lo stesso. Magari mima il suo dolore o le difficoltà che può avere nel salire un marciapiede o quando nell’autobus non gli danno il posto a sedere. I nostri prodotti sono economici, istruttivi e durano anche di più.
Perché, se avesse avuto due braccia e se ne rompeva una, il bimbetto furbo vedeva che mancava qualcosa, ma se ha già un solo braccio e gli spezza il braccetto a Big Jim quello il piccolino va nel panico e pensa: — Oddio ho rotto qualcosa, ma guardando bene ora pare regolare, forse l’ho aggiustato —, e allora lui è pure soddisfatto e contento. Ed è pronto a diventare un futuro lavoratore a tempo determinato.
Ancor meglio se i pupetti sono ancora più piccolini. Quelle tastiere che suonano con i tasti grandi da pianoforte, e magari il la non suona o suona strano, e che ti credi che il bimbo di sei dieci si lamenti? Ma sai che je ne frega a lui! Lui si diverte a schiacciare i tasti e si diverte così. Certo, al massimo crescerà col senso distorto della musica e finirà col diventare un fan di Gigione, ma è comunque musica che fa bene al cuore.
Quindi, io vendo i giocattoli già rotti. I pupi si divertono e i genitori risparmiano.
Sia perché lo pagano di meno, e sia perché essendo già rotto del motivo di cui sopra.
Il mio lavoro dà tante soddisfazioni.
Ma voi che ne potete capire, voi manco ce li avete i figli.
[Racconto tratto da “L’interpretazione dei sogni di Freud Astaire” di Angelo Zabaglio aka Andrea Coffami, Gorilla Sapiens Edizioni, maggio 2016].